La disfunzione erettile è un problema che colpisce solo in Italia oltre 3 milioni di uomini. Si tratta dell’incapacità di raggiungere o mantenere l’erezione, può essere un disturbo generalizzato o situazionale. Per capirne le cause è necessario rivolgersi a dei professionisti per una valutazione medica generale e sessuologica approfondita e per un controllo dei genitali esterni; e per poter fare degli esami clinici di routine ed esami ormonali più specifici. Dopo tutto ciò, il medico potrà consigliarvi la terapia migliore da seguire.
Disfunzione erettile: rimedi
Quando si parla di “disfunzione erettile rimedi” è necessario chiarire che questi possono essere di diverso genere e che è necessario prima di tutto che chiediate il parere del vostro medico.
- Disfunzione erettile rimedi naturali: i rimedi naturali possono essere molto utili per i casi di lieve entità, evitando così anche ogni possibile effetto collaterale. Vediamone qualcuno: il ginseng rosso è una radice adattogena con un effetto stimolante sulla pressione sanguigna, per cui, nel 2008, una revisione ha dimostrato l’efficacia del ginseng rosso nel trattare l’impotenza; la serenoa, invece, svolge una funzione di antiestrogenico, ossia in grado di contrastare i recettori degli estrogeni, che possono essere responsabili della disfunzione. Il ginkgo biloba influisce sull’aumento del flusso sanguigno a livello periferico, creando perciò i presupposti favorevoli all’erezione; inoltre, favorisce il rilassamento della muscolatura liscia dei corpi cavernosi ed ha anche un effetto eccitante.
- Disfunzione erettile rimedi farmacologici: tra i rimedi farmacologici più conosciuti troviamo senza ombra di dubbio il Viagra, che stimola la produzione di ossido nitrico con un potentissimo effetto vasodilatatore, anche se l’erezione però avviene solo in presenza di uno stimolo sessuale. Alprostadil invece è una prostaglandina con potenti attività vasodilatatorie in forma di gel da applicare pochi minuti prima del rapporto.
- Disfunzione erettile rimedi chirurgici: nei casi più gravi, si può fare ricorso alla chirurgia, che prevede l’impianto di protesi malleabili o semi rigide, o di protesi idrauliche.