In alcuni campi di applicazione, spesso si possono avere dubbi sull’utilizzare una tipologia di motore elettrico piuttosto che un’altra, ovvero se usare un motore elettrico a corrente continua con spazzole, passo-passo, asincrono o utilizzare un motore elettrico brushless. Uno degli elementi importanti per prendere questa decisione è quello relativo alla valutazione delle differenze nell’efficienza di servizio e nelle peculiarità di ciascuna tipologia di motore elettrico.
I motori elettrici brushless, in particolare, vengono preferiti nel settore dell’automazione industriale ad alta componente dinamica.
I principali vantaggi dei motori elettrici brushless
- Sono un’alternativa pulita. Il motore elettrico non genera emissioni inquinanti nel suo ciclo di funzionamento.
- Il motore elettrico brushless in particolare, rispetto agli altri, offre un’efficienza energetica altissima, quasi fino al 95%.
- Il rotore può essere alleggerito, con una conseguente inerzia minore.
- Il calore viene generato esternamente, il che consente un raffreddamento tramite aria o liquido più semplice.
- I motori elettrici brushless possono funzionare, tramite azionamento, collegati alla rete oppure alle batterie, abbattendo i costi di approvvigionamento energetico.
- Tecnicamente un motore elettrico brushless ha una disponibilità di coppia costante fin dai bassi regimi molto più elevati rispetto ad altre tipologie di motori elettrici.
- Un motore elettrico brushless garantisce un controllo di posizione elevatissimo, inarrivabile per le altre tipologie di motori elettrici.
I principi di funzionamento dei motori elettrici brushless
Il funzionamento di questa tipologia di motori elettrici è legato all’interazione delle due componenti di una struttura, costituita da un rotore a magneti permanenti e da uno statore a campo magnetico stazionario o rotante. Normalmente il rotore è un cilindro mantenuto fisso sul proprio asse di rotazione tramite cuscinetti a sfera mentre Lo statore è invece un cilindro cavo che contiene il rotore. Gli avvolgimenti nei quali passano le correnti che mettono in rotazione il rotore sono contenuti all’interno dello statore.
L’interazione tra i due campi magnetici ottenuti nelle due componenti principali mettono in movimento il rotore che genera la relativa rotazione meccanica.
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