Più slanciata e leggera, l’ultima generazione della Volkswagen Golf GTD offre pure un’abitabilità un po’ migliore e un baule più ampio. Con il 2.0 turbodiesel da 150 CV le prestazioni sono elevate, anche se la ripresa risente dei rapporti lunghi, studiati per contenere i consumi (effettivamente bassi). Inoltre, le raffinate sospensioni – con sovrapprezzo ci sono quelle regolabili a controllo elettronico – e lo sterzo preciso la rendono efficacissima fra le curve.
Le novità
La dotazione di sicurezza è ricca e ulteriormente integrabile a pagamento; peccato solo che il generoso allestimento Highline non comprenda anche i sensori di parcheggio. Questa versione della Volkswagen Golf GTD è esteticamente uguale alle altre e si fa apprezzare per l’aspetto equilibrato e non privo di eleganza. L’abitacolo ben fatto trasmette una sensazione di benessere ed è accogliente. Il “mille” turbo a tre cilindri da 116 CV è così vispo e parco di benzina (abbiamo rilevato una media di 17 km/l), da poter considerare questa versione della media tedesca un’alternativa a quelle a gasolio (a pari allestimento, più care di almeno 1.500 euro).
La Golf GTD inoltre fa praticamente da sola quando bisogna entrare ed uscire da qualsiasi tipo di parcheggio o anche se occorre agganciarla ad un rimorchio. C’è parecchio da dire anche per i motori. La novità principale è il nuovo 1,5 litri a benzina da 150 cv con disattivazione selettiva dei cilindri o in versione a basso consumo BlueMotion da 130 cv, che funziona a ciclo Miller, ha la turbina a geometria variabile e si spegne in rilascio così da consumare 1 litro/100 km meno del precedente 1,4 litri. Merito anche dei nuovi cambi DSG a 7 rapporti che equipaggeranno anche i diesel e la GTI il cui 2 litri è stato potenziato a 230 cv e 245 cv nella versione Performance. Del resto questa è una “cinque porte” sicura, che nei test dell’Euro NCAP è uscita a testa alta: ha ottenuto il massimo punteggio di cinque stelle.
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